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lunedì 13 ottobre 2008

FERMATE IL DECRETO GELMINI

Ricevo, dalla mia amica Maria, una mail con il seguente testo:
"Andate sul sito del Quirinale e inviate un messaggio di posta elettronica con la richiesta di non firmare il decreto Gelmini." Io ho già mandato la mia mail .... FATELO ANCHE VOI CHE MI LEGGETE ... OCCORRE INVESTIRE SUL FUTURO DEI NOSTRI RAGAZZI E NON DI CERTO RISPARMIARE!!!
Inoltre, sul sito di RAINEWS24, è comparso il seguente articolo:
"Fermate il decreto Gelmini", valanga di e-mail al Quirinale"
Pioggia di e-mail al sito del Quirinale per convincere il presidente Giorgio Napolitano a non firmare la legge sul "maestro unico". L'iniziativa, nata spontaneamente da insegnanti e genitori la scorsa settimana, si sta diffondendo attraverso blog, sms e messaggi di posta elettronica che invitano a chiedere al Capo dello Stato di rinviare alle Camere la riforma della scuola firmata Mariastella Gelmini. Testo che per la verità ha avuto finora il via libera soltanto dalla Camera ed è calendarizzato al Senato.
Uno degli sms diffusi in questi giorni recita: "Vai sul sito www.quirinale.it, clicca su posta e manda una mail a Napolitano per chiedergli di non firmare il decreto Gelmini. Se arrivano almeno 20 mila mail si può bloccare tutto". Affermazione, quest'ultima, che naturalmente non ha alcuna base giuridica, in quanto tutt'al più di tratta di un'operazione di "moral suasion".
Su vari blog si discute, comunque, dell'iniziativa e si riportano mail già inviate al sito del Quirinale. Ma sul newsgroup it.istruzione.scuola, qualcuno avanza dubbi sul reale peso dell'iniziativa, e ricorda che i poteri di intervento del Capo dello Stato sono limitati. "Napolitano - è scritto - può rinviare la legge alle Camere, ma se quelle gliela rimandano non può fare altro che firmare".
Nonostante molti riconoscano le scarse probabilità che il bombardamento di mail possa avere effetti sul percorso della legge, c'è chi assicura che "l'iniziativa si sta diffondendo tanto. Ho già ricevuto molti sms, anche da altre regioni d'Italia e non solo dalle mie conoscenze locali".
L'iniziativa ha incassato oggi il sostegno della scrittrice Dacia Maraini, che si dice "assolutamente contraria ai tagli alla scuola in generale e in particolare a quella elementare, che è un bene prezioso per il nostro paese e considerata un modello che tutti ci invidiavano e che ora rischia di rovinarsi". "Sulla scuola - aggiunge la Maraini - bisogna investire di più, mentre i tagli vanno fatti altrove: dalla casta alle spese militari, per esempio".

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