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I miei lettori

giovedì 12 marzo 2009

Daniel Pennac

Ieri nel blog NO SEX NO CITY di Miranda, Samantha e Wilma - tre ragazze in gamba ... se ancora non lo conoscete fateci un giro ... - ho letto un post che conteneva questo brano, che mi ha colpita molto:

Perché eravamo preoccupati.[...]
Era sordo?
O magari dislessico?
Non aveva mica intenzione di farci un "rifiuto scolastico"?
O di accumulare un ritardo irrecuperabile?
Allora?
Pigro?
Semplicemente pigro?
No, seguiva il suo ritmo, ecco tutto, che non è necessariamente quello di un altro, e che non è necessariamente il ritmo uniforme di una vita. Il suo ritmo di apprendista lettore, che conosce accelarazioni e brusche regressioni, periodi di bulimia e lunghe sieste digestive, la sete di progredire e la paura di deludere...
Solo che noialtri "pedagoghi" siamo usurai impazienti.
Detentori del Sapere, lo prestiamo contro interessi. E vogliamo che renda, e in fretta! Se ciò non accade, è di noi stessi che dubitiamo.


Daniel Pennac, Come un romanzo


Perchè mi ha colpita? ... perchè descrive esattamente il modo che ha Ric (il primogenito) di approcciarsi alla lettura ... è figlio di due che leggono moltissimo (anche in bagno sigh!) mentre lui alterna momenti di totale disinteresse a momenti in cui deve finire un libro a tutti i costi !

Pensavo di aver sbagliato qualcosa, di non essere riuscita a trasmettergli la soffidisfazione che dà leggere un buon libro ... e invece il brano in questione mi ha aiutato a capire che esiste un altro modo di approcciarsi alla lettura e che Ric non è l'unica "bestia nera"!

Ho approfondito su Google e ho estrapolato i Dieci diritti del Lettore, sempre di Pennac. Eccoli di seguito:




I DIECI DIRITTI DEL LETTORE
(brani tratti da: Daniel Pennac, Come un romanzo, Milano, Feltrinelli 1999)

1. IL DIRITTO DI NON LEGGERE (…) la maggior parte dei lettori si concede quotidianamente il diritto di non leggere. (…) tra un buon libro e un brutto telefilm, il secondo ha, più spesso di quanto vorremmo confessare, la meglio sul primo. Inoltre, non leggiamo sempre. I nostri periodi di lettura si alternano sovente a lunghi digiuni (…) (…) se possiamo tranquillamente ammettere che un singolo individuo rifiuti la lettura, è intollerabile che egli sia – o si ritenga – rifiutato da essa.
2. IL DIRITTO DI SALTARE LE PAGINE Ho saltato delle pagine (…).E tutti i ragazzini dovrebbero fare altrettanto. In questo modo potrebbero buttarsi prestissimo su tutte le meraviglie ritenute inaccessibili per la loro età. (…) Un grave pericolo li minaccia se non decidono da soli quel che è alla loro portata saltando le pagine che vogliono: altri lo faranno al posto loro.
3. IL DIRITTO DI NON FINIRE IL LIBRO Ci sono mille ragioni per abbandonare un romanzo prima della fine: la sensazione del già letto, una storia che non ci prende, il nostro totale dissenso rispetto alle tesi dell’autore, uno stile che ci fa venire la pelle d’oca (…) Inutile enumerare le 995 altre ragioni, fra le quali si debbono tuttavia annoverare la carie dentale, le angherie del capoufficio o un terremoto del cuore che ci paralizza la mente. (…)
4. IL DIRITTO DI RILEGGERE Rileggere quel che una prima volta ci aveva respinti, rileggere senza saltare nessun passaggio, rileggere da un’altra angolazione, rileggere per verificare (…) Ma rileggiamo soprattutto in modo gratuito, per piacere della ripetizione, la gioia di un nuovo incontro (…)
5. IL DIRITTO DI LEGGERE QUALSIASI COSA (…) ci sono “buoni” e “cattivi” romanzi. Molto spesso sono i secondi che incontriamo per primi sulla nostra strada. E, parola mia, quanto toccò a me, ricordo di averli trovati “belli un casino”. Ma sono stato fortunato: nessuno mi ha preso in giro … Qualcuno ha solo lasciato sul mio passaggio qualche “buon” romanzo guardandosi bene dal proibirmi gli altri.
6. IL DIRITTO AL BOVARISMO E’ questo, a grandi linee, il “bovarismo”, la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazione: l’immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l’adrenalina che sprizza, l’identificazione che diventa totale e il cervello che prende (…)
7. IL DIRITTO DI LEGGERE OVUNQUE (qui Pennac ci presenta un soldato un po’ particolare, che ama leggere Gogol durante l’esecuzione di un servizio, considerato dai più, poco onorevole: pulire le latrine. Il messaggio, consegnatoci dallo scrittore francese, è che qualunque luogo è buono per chi ami la lettura…. anche un comune gabinetto).
8. IL DIRITTO DI SPIZZICARE E’ la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della nostra biblioteca, di aprirlo, dove capita e di immergercisi un istante, proprio perché solo di quell’istante disponiamo.
9. IL DIRITTO DI LEGGERE A VOCE ALTA L’uomo che legge a viva voce si espone completamente agli occhi che lo ascoltano.(…)
10. IL DIRITTO DI TACERE L’uomo costruisce case perché è vivo ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra potrebbe sostituire. (…) (…) le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere.

Ho trovato anche questo molto interessante e mi sono riproposta ... di comprare il libro in questione! Grazie alle tre sopracitate ragazze!

13 commenti:

  1. ho postato anch'io il decalogo di Pennac, in uno dei miei primi post...hai ragione, la lettura è un piacere e ognuno dovrebbe avere la libertà di scegliere cosa e come leggere.
    Io sono una di quelle che salta le pagine per arrivare alla fine, poi però rileggo il libro (sapendo la fine e quindi senza suspense).

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  2. La lettura deve essere un piacere e non un dovere. Anche il modo di leggere è molto soggettivo.

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  3. Bah, lo sai che ti dico?
    Pennac può rimanere dove sta.
    Ha esplicitato una cosa ovvia, leggere non è obbligatorio,ma nel n 2 ha fatta una caspionolata assurda(non voglio usare parolacce, così mi adatto :-)) .
    Saltare pagine di un libro, equivale a spezzare una persona, a staccargli un braccio o peggio.
    Se vuoi legere un libro, non puoi saltarne un pezzo, perchè quest'azione andrebbe in contrasto con la volontà stessa di leggere.

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  4. inutile dirlo...mi sono sciolta a leggere i complimenti....(immagina che ora ho un sorriso che parte dall'orecchio destro e si estende fino al sinistro)
    grazie
    Pennac è sempre Pennac...
    "Come un romanzo" è un libro che dovremmo leggere tutti: genitori, insegnanti, lettori e non lettori... per giunta è davvero molto piacevole.
    Sono molte le riflessioni degne di attenzione...
    un abbraccio

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  5. mhm ... per un periodo ho letto l'ultima parola del libro che iniziavo a leggere, poi l'ultima frase, poi ho saltato qua e là, poi letto a singhiozzo ... non c'è un solo modo, la lettura è un piacere ognuno se la gode come meglio crede!

    @RED
    eccomi!

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  6. @RED
    perdona la punteggiatura del post precedente, stavo litigando con la tastiera!! ciao

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  7. anche io passo momenti in cui leggo anche la notte a settimane in cui proprio non mi va... però mediamente devo dire che sono una buona lettrice!

    visto che lo sei anche tu ti consiglio di fare un giro su www.anobii.com
    troverai pane per i tuoi denti :)

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  8. @Red
    Scusami, volevo avvisarti che ti avevo risposto solo ora (prima non mi accorsi del tuo intervento) sul blog di minu (post in cui si parlava di far figli)

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  9. come ho già scritto in nosexnocity l'imbrattatele ha aggiunto l'11° comandamento: il diritto di cominciare dalla fine

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  10. Carissimi,
    grazie dei vostri commenti! In linea di massima possiamo considerare che ognuno di noi legge ispirandosi al momento, all'interesse che il libro risveglia o meno e anche all'umore del momento! Quando inizio a leggere un libro, difficilmente salto le pagine, mentre mi capita spesso di essere sempre allo stesso punto, di non riuscire a superare lo scoglio delle prime 100 pagine, quindi lascio il libro a "decantare" - mi si passi il termine più legato al vino che hai libri, ma rende bene l'idea ;) - ... staziona per un tempo più o meno variabile sul mio comodino, magari leggo altri 2/3 libri prima di riprenderlo, ma quando mi decido, ci vado in fondo. Mio marito, invece, ha l'abitudine di sbirciare l'ultima pagina: a detta sua lo fa per controllare il n° di pagine ... secondo me legge l'ultimo periodo del libro ...

    Infine ringrazio Vincenzo per essere passato a trovarmi e per aver lasciato la risposta da Minu. Riporto anche qui ciò che ho scritto anche di là ... Il concetto che esprimi è verissimo, fa parte della natura fare figli... lo dicono anche i Nomadi "... per fare un uomo ci voglion vent'anni, per fare un bimbo un'ora d'amore ...", ma non è così altrettanto immediato o "naturale" essere pronti a fare i genitori, a vent'anni alle prese con il primo figlio o, come nel mio caso, a 30 suonati con il terzo ... Cmq, grazie per essere passato da me: ricambierò la visita con piacere !

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  11. Verissimo!
    Anche il mio modo di leggere è un po' così: ci sono momenti in cui divoro libri su libri e momenti in cui proprio non mi va... Credo sia così un po' per tutti. Generalmente la mia voglia di lettura è correlata al mio umore e agli stimoli dell'ambiente esterno. D'altro canto la lettura è catartica e ti aiuta ad affrontare il mondo e i suoi problemi. Un libro definitivamente può essere il nostro migliore amico!

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  12. è un bellissimo blog quello delle 3 amike ke seguo spesso e volentieri;hai fatto bene a pubblicizzarlo.
    x quanto riguarda il mio blog,nn so cosa dire;parekki mi dicono ke ci sono problemi nell'apertura della pagina ma io.........nn so cosa fare ! Tu sapresti darmi qualke consiglio?
    bacio
    Lella

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  13. La lettura deve essere libera, priva di costrizioni altrimenti non se ne apprezza il piacere.
    Ciao Red, buona domenica

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